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Critica di Licia Massella

  • lug 23 / 2013
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Critica di Licia Massella

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Critica di Licia Massella

Michal Rosenberger, scultrice israeliana, raggiunge nelle sue opere la bellezza dell’oltre interiore. La componente del gesto espressivo plastico e quella immaginaria ed onirica, tendono, nella modellazione tridimensionale, a rappresentare il mondo non visivo delle emozioni, dei sentimenti e delle sensazioni.
Grande ricchezza, quindi, di finzione ed immaginazione, in consonanza alla ricchezza di valori della realtà da imitare, sulla base di una riflessione che scaturisce dalla stessa estrazione culturale umanistica dell’artista. Michal Rosenberger tende alla visione estetica, alla conoscenza oggettiva dello spazio, ed ancor più, all’imitazione del pensiero umano moderno, filosofico, nell’assumere un atteggiamento intellettuale, critico, per prevenire ad un’autentica ispirazione. Un ordine figurale e simbolico che traduce la creta e la terra in un anelito alla crescita, con una plasticità dosata eppure vibrante di tensione emotiva, fino a sublimarsi in una poesia surreale, un linguaggio autonomo e completo, generato e di seduzione, anche nella funzione trasfigurata della luce.

Licia Massella

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